venerdì 27 marzo 2009

Appunti di Storia della Grafologia III

Si è sopra menzionato (vedi appunti di storia della grafologia II) Max Pulver (1889 - 1952), filosofo romanziere e grafologo, il suo è uno dei contributi più importanti nello studio della scienza grafologica, contributo che Pulver esprime nella sua opera più importante Symbolik der Handschrift (La simbologia della scrittura - 1931). Per anni docente di psicologia dell'Istituto di psicologia applicata di Zurigo, amico di Freud e Jung, il Pulver considera la scrittura in base alla sua essenza fenomenologica, al suo essere proiezione, e perciò stesso rappresentazione simbolica, delle istanze intellettive volitive e inconsce del soggetto che pone in essere l'atto grafico, l'uomo scrivendo descrive se stesso, o ancora, scrivere è un atto conscio che rivela l'inconscio, è un disegno di sé, autoritratto. L'analisi della scrittura deve, per il Pulver, tenere in considerazione tre assiomi fondamentali: l'ambivalenza (nella scrittura l'individuo mette in gioco le sue tendenze nella loro reciproca opposizione e compensazione attraverso modalità dinamiche); la qualità esistenziale (il ritmo della scrittura rivela la vita interna dell'individuo, il nucleo della sua personalità); il simbolismo dello spazio grafico. Quest'ultimo è l'aspetto più importante della grafologia pulveriana. Il foglio bianco rappresenta il campo grafico tripartito in tre dimensioni: verticalità, orizzontalità e profondità, data dalla forza impressa nello scrivere. Il campo grafico rappresenta l'ambiente sociale entro cui l'individuo si muove ed esprime le sue pulsioni. I vettori verticale e orizzontale sono definiti in base alle polarità alto - basso, sinistra - destra, a queste polarità vengo attribuiti i riferimenti simbolici corrispettivi: sinistra - passato, origine, egoismo, figura materna; destra - tu, altri, attività, futuro, figura paterna; alto - immaginazione, aspirazione, ideali, spiritualità; basso - istinto, sessualità, materialità, inconscio. La pressione rappresenta le modalità attraverso cui riusciamo ad incidere sugli altri e sull'ambiente. Il Pulver considera l'occupazione di un determinato spazio del campo grafico non come qualcosa di casuale ma dettata da precise disposizioni psicologiche proprie di ogni zona. Stabilisce inoltre le dimensioni fondamentali entro cui avviene il movimento grafico: regolarità, altezza, larghezza, inclinazione, forma e legamento, distribuzione dello spazio, direzione e sviluppo sul rigo, i margini, velocità, assi letterali, pressione, firma.

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