Nel frattempo in Germania si andava delineando un profilo marcatamente scientifico della grafologia, ad opera soprattutto di medici che tenteranno di rintracciare le connessioni fra scrittura e cervello. Il fisiologo Wilhelm Preyer (1841 - 1897), pioniere della moderna psicologia dello sviluppo, scrisse un libro Per una psicologia della scrittura (Zur Psychologie des Schreibens - 1895) dove il dinamismo grafico era visto come processo morfopsicofisiologico in diretto rapporto col funzionamento della corteccia celebrale, dimostrò come l'attività grafica dipende dal cervello e non dalla mano con una serie di esperimenti in cui i soggetti, scrivendo con parti diverse del corpo (bocca, piede, gomito), riproducevano, dopo un po' di allenamento, le medesime caratteristiche grafiche eseguite normalmente attraverso l'uso della mano. George Mayer, psichiatra, pubblica degli articoli sui Movimenti espressivi fissati graficamente (1898), interessandosi delle variazioni grafiche dovute a diverse patologie. Il grafologo che fu destinato a conseguire maggior successo in Germania fu Ludwig Klages (1872 - 1956), filosofo e psicologo, molto attivo negli ambienti culturali tedeschi di sapore romantico estetizzante, grande estimatore di Friedrich Nietzsche (1844 - 1900). Klages elabora una grafologia molto personale, basata sulla sua concezione metafisica della vita e su i suoi studi sull'espressione. Egli rifonda quella che era la fisiognomica tradizionale facendone una scienza dell'espressione, convinto che l'uomo rivela se stesso in ogni movimento espressivo del corpo, il quale realizza la manifestazione del sentimento in esso espresso (principio di espressione). Fra le modalità espressive, la scrittura riveste un ruolo importante. Nella stesura del gesto grafico egli vede la lotta in seno ad ogni individuo, fra lo Spirito e
Altro importante grafologo tedesco è il neurologo Rudolf Pophal (1893- 1966), docente di grafologia dal 1945 presso la facoltà di Medicina dell’Università di Amburgo, che nel 1949 pubblica Scrittura e cervello. La grafologia alla luce della teoria stratigrafica (Die Handschrift als Gehirnschrift. Die Graphologie im lichte des Schichtgedankens) un’opera fondamentale nel tracciare le basi scientifiche della grafologia. Il Pophal vuole risalire dal gesto grafico alle basi neurologiche che lo permettono e localizzare la zona della corteccia causa della scrittura. Di particolare rilievo sono le sue osservazioni intorno ai gradi di tensione che si generano dall’atto scrittorio. Vengono distinti cinque gradi di tensione, anche se il quarto ne comprende due. Grado I – la tensione è insufficiente, il tracciato tende ad essere molle ed incerto, carenza di inibizione, instabilità. Grado II – tensione leggera, scioltezza dei movimenti con coordinazione, tratto fluido ed elastico, disinibizione opportuna, facilità all’adattamento. Grado III – tensione media, equilibrio fra ragione ed istinto, buona canalizzazione dell’energia, tratto fermo e flessibile, inibizione opportuna. Grado IVa – tensione accentuata, ritmo scandito, tratti ad arcate ed angoli, carenza di flessibilità, disciplina volontaria, inibizione inopportuna. Grado IVb – tensione più forte, andamento rigido e statico, gesto troppo controllato, inibizione eccessiva, eccesso di tensione che porta alla fragilità. Grado V – tensione fortissima, rigidità eccessiva, mancanza di controllo, iperemotività, dissoluzione, inibizione inopportuna. Più in generale Pophal classifica le scritture in base alle modalità partecipative delle diverse zone del cervello, pallido, striato, corteccia e della loro interazione espressa in termini di prevalenza o equilibrio. Si avrà allora una grafia pallidaria (prevalenza del pallido), striaria (prevalenza dello striato), corticale (prevalenza della corteccia).
Una sintesi proficua degli studi del Klages e del Pophal si ha in Diagnostica grafologica. Principi, possibilità e limiti del 1961 (Graphologische Diagnostik. Ihre Grundlagen, Möglichkeiten und Grenzen) di Wilhelm Müller (1899 – 1966) e Alice Enskat (1897), lavoro che nasce da un’esperienza ventennale nel settore e che ha lo scopo di presentare un metodo rigoroso di rilevazione, registrazione e combinazione dei segni grafici, nonché della successiva stesura del profilo di personalità. Sostanzialmente gli autori, dopo aver distinto i segni in semplici e complessi, misurabili oggettivamente e non misurabili oggettivamente, propongono una valutazione che tenga conto per i primi dell’intensità e dell’ampiezza di variabilità con cui si presentano, e per i secondi una annotazione delle caratteristiche principali, verificabili nella scrittura e riducendo le possibilità di valutazioni soggettive. Tutte le annotazioni sono riportate su di una scheda di lavoro sulla quale verrà tracciato un diagramma come risultante dell’unione dei singoli tratti. Su questo schema preparatorio verrà in seguito stesa l’analisi. Il rigore metodologico dell’opera di Müller – Enskat ha reso il loro manuale il più diffuso e adottato nelle scuole di grafologia tedesca.
Va inoltre ricordata Ursula Avé-Lallemant, che si è interessata della grafologia in rapporto ai bambini e agli adolescenti, integrato l’analisi grafologia col test Stelle e d Onde da lei ideato.
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